Dispepsia: cos’è?
La dispepsia, meglio nota come “cattiva digestione”, è una sindrome estremamente comune, che comporta un affaticamento dello stomaco che impiega più tempo a digerire e, quindi, a svuotarsi. I sintomi che possono far insorgere il sospetto di cattiva digestione sono: sensazione di sazietà precoce, pesantezza, gonfiore, eccessiva eruttazione e tensione alle pareti dello stomaco, in particolar modo dopo aver mangiato. La dispepsia può associarsi a una serie di variabili concause, tra cui una dieta poco equilibrata e abuso di alcolici, cattiva masticazione, abitudine a mangiare velocemente, scarsa qualità dei cibi e stress. Chi soffre di cattiva digestione dovrebbe modificare le proprie abitudini alimentari.
Il primo consiglio è quello di mangiare lentamente, masticando a lungo ed evitando di parlare molto.La masticazione è infatti un elemento cruciale del processo digestivo, poiché favorisce la funzionalità dello stomaco tramite la triturazione del cibo e l’azione degli enzimi presenti nella saliva. Durante la masticazione, inoltre, si verificano dei microtraumi alle gengive che consentono alle cellule del sistema immunitario di riconoscere gli alimenti ed evitare un’azione aggressiva contro i cibi ingeriti. Importante in caso di dispepsia anche modificare la propria dieta e seguire un’alimentazione bilanciata. È consigliabile ridurre l’introito di alcuni grassi di origine animale, tra cui insaccati, carni rosse, burro, uova e latticini. Anche i piatti elaborati, fritti o conditi con menta e spezie piccanti.